Forse qualcuno di voi si sarà accorto (se si è recato in un qualsiasi supermercato) che dal 1 Gennaio 2018 i sacchetti che si usano per prendere frutta e verdura nei reparti self-service dei supermercati sono cambiati e, soprattutto, sono diventati a pagamento. Vediamo perchè: il governo Gentiloni lo ha deciso l'estate scorsa ricevendo, a detta del premier stesso, una direttiva europea. Peccato che la direttiva europea non prevedeva affatto questo tipo di decisione!!! L'Unione Europea si è focalizzata infatti sull'esclusione delle buste in plastica tradizionale per insacchettare la spesa (in Italia sono fuorilegge già dal 2012) e precisava esplicitamente la possibilità di escludere dal provvedimento le buste trasparenti per frutta e verdura. Tant'è che in tutta Europa, oltre all'Italia, solo la Francia si è mossa in questo modo. Ovvio che sorgono dei dubbi... Ma chi ci guadagna di più con questa decisione??? Senz'altro Novamont, colosso piemontese della bioplastica guidata da Catia Bastioli, che nel 2011 partecipò alla Leopolda, che nell'Aprile 2014 è stata nominata da Renzi presidente della partecipata pubblica Terna e nel Novembre scorso la stessa Novamont è stata oggetto di visita da parte di Renzi durante il suo tour in treno durante la quale ha incontrato i vertici a porte chiuse.
Il giro d'affari di questo provvedimento si aggira intorno a 100.000.000€ l'anno.
Fatto sta che sui consumatori italiani peserà un'ulteriore spesa non necessaria, con l'effetto magari, di vedere una maggiore vendita dei prodotti pre-confezionati che spesso e volentieri non hanno imballaggio in materiale biodegradabile.
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