mercoledì 8 novembre 2017
Alta tensione al consiglio comunale del 28 ottobre
Davvero alta tensione al consiglio Comunale di Sabato 28 Ottobre!!! Tensione nata all'indomani delle dimissioni presentate dall'oramai ex vice-sindaco Livio Uboldi. Nel video che, come al solito, abbiamo registrato durante la seduta, ascoltate con attenzione le parole pronunciate dal capo gruppo di minoranza Fabio Gerosa che non usa giri di parole per denunciare la sua ( o per meglio dire del suo gruppo) teoria sulle cause che hanno portato il vice-sindaco a lasciare il proprio incarico. Per maggiore sicurezza che capiate davvero cosa ha detto Gerosa vi riportiamo anche qui sotto il suo discorso. Prima di lasciarvi al suo discorso lasciateci comunque fare un in bocca al lupo a Renato Sanvito che è diventato il nuovo vice-sindaco e ad Andrea Pagani che ha occupato il posto lasciato libero dal Sanvito proprio in Consiglio Comunale.
Eccovi il testo del discorso:
Signor sindaco,
signori tutti consiglieri, cittadini di Limido Comasco
Stiamo discutendo, durante questo consiglio comunale della dimissione del vice sindaco Livio Uboldi. o, a dire la verità, dovremmo votare la sua sostituzione perchè le dimissioni del vice sindaco non sono nemmeno poste all’ordine del giorno dato che la convocazione parla di “Surroga” cioè di sostituzione. Dunque sarebbe meglio dire che non stiamo discutendo delle dimissioni del vice sindaco, perchè questo fatto è stato nascosto dalla giunta ai cittadini, ponendo la questione non del “perchè” ma del “come”… ponendo la questione di “chi c’è adesso?”, al posto della questione del “come mai si è dimesso?”
Noi vorremmo, in questo consiglio invece, discutere del perchè e delle conseguenze di questo atto.
Quali sono le motivazioni di queste dimissioni? Riteniamo che sia nostro dovere approfondire una decisione così grave che mette indubbiamente in crisi la stabilità della vostra stessa maggioranza: ricordiamo infatti che avete vinto le elezioni attraverso l’unione di due liste –peraltro da tempo divise e contrapposte tra loro – ed ora si dimette il portavoce e simbolo della lista Uboldi Livio.
Cos’è successo?! Possiamo rubricare queste dimissione alla voce “motivi personali”? ne siamo davvero
sicuri?!
Noi della minoranza esponiamo dei fatti che ci sembra possano essere e debbano essere considerati
con molta attenzione:
A. Le spaccature interne alla maggioranza sono note a tutti: I dissidi portati dentro l’agire
pubblico e dentro la giunta sono evidenti tanto quanto il malessere dei dipendenti della macchina
comunale. Le frizioni costanti, e sopite solo in quest’aula, sono ormai trapelate nel nostro Comune:
è piccolo, “la gente parla”! Il silenzio tombale dei consiglieri comunali che qui presenti, in tre anni,
non hanno mai parlato, mai suggerito un’istanza non dico critica, ma almeno costruttiva, non
hanno mai portato nulla di nulla al contributo della costruzione del programma o delle idee di
sviluppo e mantenimento, sono ben testimoniate, non tanto dagli scarni e formali verbali, ma
anche dalle registrazioni che ne attestano la verità: un silenzio fatto di mani alzate quando c’era da
votare e di silenzi assordanti, quando sarebbe stato utile sentire le loro opinioni sui documenti
portati alla discussione come ad esempio i bilanci comunali, i regolamenti comunali vari e così via.
Una presenza silenziosa fatta di assensi pericolosi, come quello che oggi stiamo vivendo: il silenzio
sulle dimissioni del vice sindaco che è anche il rappresentante della metà della maggioranza. Ora il
vice sindaco di dimette “per ragioni personali” e tutto tace, tutto viene passato sotto silenzio, o meglio
sotto l’assenso silenzioso che “prende atto” delle dimissioni ma che non pone la questione politica
delle stesse dimissioni.
Infatti è lecito chiedere: ma questa maggioranza, senza Livio Uboldi, è ancora maggioranza? Ha ancora
i numeri per governare il nostro paese?
Noi diciamo di no! Noi pensiamo che non sia più lecito che questa maggioranza governi Limido
Comasco: non ci sono più i presupposti politici che hanno portato la vostra lista alla vittoria elettorale.
Per qusta prima ragione vi chiediamo di sfiduciare la giunta comunale perchè non si accetta di
passare, senza discutere ,un atto politico così grave e importante. Come se fossero affari privati e
non invece affari dei cittadini e, ancora di più, di tutti noi delegati dai cittadini.
Questa però è solo la prima ragione per cui noi consiglieri di minoranza vi chiediamo di porre la
questione di fiducia a questa giunta: vi chiediamo cioè di non rinnovarla se non dopo una profonda
riflessione politica interna al consiglio comunale dove, sia esplicito e coraggioso anche il Vostro
contributo: voi siete liberi eletti, non vincolati alla lista che vi ha portato qui, ma vincolati al mandato di
servizio al paese di Limido, e non all’obbedienza ma al servizio dei cittadini.
B. Si dimette il vice sindaco: cosa sarà sucesso?! Ci chiediamo. Veniamo allora a sapere alcuni
fatti, e dico fatti, non conclusioni: che al vice sindaco, nel breve giro di poco tempo, sono state
tagliate le gomme dell’auto, che a casa sua, per ben due volte, è stato oggetto di minacce e
intrusioni di ladri con grave dolo alla proprietà interna della sua stessa casa. Stiamo parlando di un
incendio doloso avvenuto nottetempo su cui anche la Digos sta andagando!
Non vi sembra che ci sia da pensare? Almeno da porsi la domanda: siamo sicuri che non c’entri nulla
con la sua carica pubblica? Osserviamo che questi fatti non sono mai accaduti nella vita del vice
sindaco, nella sua casa, alla sua automobile e che, da quando è vice sindaco questo invece è successo.
Possiamo dire con certezza che la notizia apparsa sul settimanale di ieri è falsa! In questo sconsiderato
articolo - certamente scritto in assoluto spregio al vice sindaco e alla sua famiglia – si attesta l’aggravarsi
di condizioni di malattia che hanno portato alle dimissioni. La scorrettezza di chi ha scritto, magari
sotto suggerimento di altri, questi fatti personali è evidente a tutti: il falso pre-necrologio non serve ad
ingannare la verità: il vice sindaco si è dimesso per le minacce ricevute, per la paura generata da
sconosciuti, attraverso atti vandalici ripetuti. Questa è la verità, senza fraintendimenti e sotterfugi.
Noi della minoranza non siamo tranquilli. Prima di tutto per lui e i suoi suoi cari, a cui va la nostra
solidarietà.
Poi per noi e i nostri concittadini a cui è dovuta una riflessione su queste motivazioni. E una presa di
posizione sicura.
Gentili consiglieri e assessori della Giunta comunale, non vi sembra il caso di esprimerci?
A cosa stava lavorando il vice sindaco? Su quali temi ha eventualmente avuto discussioni e ostacoli al
suo agire?!
Noi sappiamo che Livio Uboldi era una persona attiva, che dava forse fastidio a qualcuno per la sua
voglia di fare, che gestiva bilanci comunali, che molta della spesa pubblica era nelle sue mani di
assessore e vice sindaco. Ce nè quanto basta per essere prudenti nei giudizi, e quanto basta per essere
attenti a cosa accade nel nostro comune: può darsi, gentili colleghi, che queste siano solo prudenze ma
noi crediamo che siano prudenze dovute e che vanno accertate prima di votare la surroga ad un nuovo
potenziale consigliere.
Pochi mesi fa abbiamo fatto la prima festa della legalità: i pochi cittadini che si sono impegnati a
portare questo evento tra noi hanno anche chiesto il patrocinio del Comune. Questa festa non deve
essere una festa e basta ma un seme che coltiva le ragioni della legalità e che suggerisce l’impegno a
che le dimissioni di un vice sindaco, dettate dalla paura propria e per i suoi cari, non siano atti mai più
ripetibili tra di noi.
Per queste ragioni vi chiediamo:
1. Di sospendere la fiducia alla giunta comunale senza prima aver accertato, con discussione
pubblica, che questa maggioranza abbia ancora i numeri per governare Limido
2. Di non approvare la surroga al nuovo consigliere nè alla carica del Vice sindaco senza prima aver
aspettato le conclusioni delle indagini relative ai gravi fatti accaduti al vice sindaco
3. Di esprimere, con atto pubblico e scritto, la solidarietà al vice sindaco come atto congiunto e
formale di questo consiglio comunale, a nome e per iniziativa delle minoranze unite a cui la
maggioranza si aggrega
4. Di esprimere, data la delicatezza degli argomeni in questione, il proprio assenso o dissenso con
voto segreto, al fine di rendere libera la discussione tra i consiglieri
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