Oggi ricorrono i 25 anni dalla strage di Capaci in cui morì Giovanni Falcone, la moglie e gli uomini della scorta. 57 giorni dopo toccò al "fratello" Paolo Borsellino e alla sua scorta. Anche noi oggi li vogliamo ricordare, ma vogliamo anche e soprattutto ricordare che non esiste ancora una verità e una giustizia per quelle stragi perchè come disse Borsellino poco prima di morire: "Sarà la mafia a uccidermi materialmente ma saranno altri a volere la mia morte!".
Quelle morti furono volute per non far venire alla luce i legami tra mafia e politica, tra i veri poteri forti e le organizzazioni malavitose. Noi pubblichiamo un documento della D.I.A. (Direzione Investigativa Antimafia) in cui la DIA stessa sottolineava l'assoluta importanza del mantenimento del 41 bis, l'articolo che condanna al carcere duro e in isolamento per i mafiosi, come freno alla mafia e come incentivo al pentimento dei mafiosi già condannati.
Ebbene, come potete vedere dal documento, viene spedito dall'allora Ministro dell'Interno Nicola Mancino a l'allora Presidente della Commissione Nazionale Antimafia che era Luciano Violante il 23 Settembre 1993 vi ricordiamo "...assoluta importanza assunta dal trasferimento dei boss in particolari istituti di pena, in attuazione dell'articolo 41..."
Ebbene a Novembre 1993 furono revocati dal 343 provvedimenti di art.41.....
Violante è tutt'ora parlamentare PD, Mancino, che ora ha 85 anni, ritiratosi dalla politica è rinviato a giudizio per "Falsa testimonianza" al processo sulla trattativa stato-mafia.
E ovviamente a sapere non potevano essere solo loro 2.....
Nessun commento:
Posta un commento