È ufficiale: per il fisco italiano i paradisi fiscali non esistono più, si può commerciare liberamente con qualsiasi società offshore e perfino scaricarsi le spese e i pagamenti effettuati dalla dichiarazione dei redditi senza giustificazioni. La rivoluzione copernicana che ha drasticamente cambiato verso ai vecchi e superati metodi per mettere almeno un freno all’evasione, alle frodi e alle fughe di capitali, è contenuta in un comma della legge di Stabilità 2016. Sfuggito all’occhio dei più, una circolare dell’Agenzia delle Entrate gli ha dato in questi giorni piena attuazione.
In pratica dalla prossima dichiarazione dei redditi non sarà più necessario indicare separatamente i costi considerati fino a ieri in black list e cioè quelli sostenuti nei Paesi a fiscalità privilegiata.
Curioso che questo provvedimento sia arrivato dopo la visita del premier Renzi in Oman, proprio uno dei Paesi che era nella black list...
In pratica le carte di una transazione finanziaria con le Cayman avranno le stesse remote possibilità di essere controllate di un movimento tra la Brianza e la Valtellina.
Il Ministero dell'Economia sostiene che il provvedimento sia stato studiato per favorire le attività transfrontaliere delle aziende italiane; sinceramente a noi qualche dubbio ci viene...
Qui sotto la mappa dei Paesi che erano nella lista nera.
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