Continuiamo a parlare del referendum del 17 Aprile che riguarda le estrazioni in mare di gas e petrolio.
In questo caso vogliamo soffermarci sull'aspetto economico della questione: si dice infatti che l'estrazione di gas e soprattutto petrolio porti soldi nelle casse del Paese, beh in effetti non è proprio così, facciamo un esempio.
In Italia le royalties (in pratica la percentuale del guadagno che è dovuta al Paese in cui avvengono le estrazioni) sono del 7%; però da questo 7% dobbiamo togliere i primi 80 milioni di Smc - metri cubi standard - di gas e le prime 50.000 tonnellate di olio prodotti che non sono sottoposte a queste tasse.
Non ci sono invece royaltiy per produzioni disperse, bruciate, impiegate in operazioni di
cantiere o di campo o reimmesse in giacimento, e per le prove di produzione.
Quindi se il petroliere X produce 100.000 tonnellate di petrolio annuo, che vende a 10
milioni di euro, prima di calcolare il 7% di royalty su 10 milioni di valore del prodotto,
bisogna procedere ad un taglio di 41 euro per tonnellata: ne consegue che il 7% delle royalty
sarà calcolato non più su 10 milioni, ma su 5.900.000 euro (se si escludono gli ulteriori sgravi ).
Ah dimenticavo le royaltiy al 7% che abbiamo in Italia sono le più basse al mondo: in Guinea sono il 25%, in Venezuela 33%, in Libia 85%, in Arabia Saudita 50%,in Russia 80%, in Canada 50%, in Alaska 60%, in Norvegia 80% (fonte: The Economist).
http://vitalsigns.worldwatch.org/vs-trend/fossil-fuel-and-renewable-energy-subsidies-rise
Non sarà mica che in Italia ci guadagnano solo i petrolieri??? Meditate gente, meditate!!!
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